Call for papers vol 3 numero 1 (Maggio 2011): Repressione e movimenti sociali

Interface: un giornale per e sui movimenti sociali

Call for papers Volume 3 Numero 1 (Maggio 2011):

Repressione e movimenti sociali

Numero speciale a cura di: Cristina Flesher Fominaya, Lesley Wood

Interface è un giornale di recente pubblicazione, edito due volta all’anno da parte di attivisti ed accademici in varie parti del mondo, in risposta allo sviluppo ed alla visibilità crescente dei movimenti nel corso degli ultimi anni coerentemente con la mole di conoscenza che si è generata nel corso di questo processo.

Questo tipo di conoscenza è infatti prodotta in svariati contesti e con modalità differenti e viene a costituire una risorsa di incredibile utilità per lo sviluppo di futuri movimenti sociali. Interface risponde alla necessità di porsi come strumento di aiuto ai nostri movimenti così di imparare dai conflitti gli uni degli altri, sviluppando analisi e forme di conoscenza che ci permettano di apprendere da processi ed esperienze diversi messi in moto dai movimenti e tradurli infine in forme utili per l’azione di altri movimenti ancora.

Sono benvenuti i contributi sia di attivisti che di accademici che sviluppino argomenti di rilievo sia per la teoria che per la ricerca nel campo dei movimenti sociali. Uno dei nostri scopi infatti è produrre materiale che possa essere utilizzato in different modi da divesi movimenti, in termini di contenuto, di linguaggio, di finalità e di forma. Stiamo cercando di lavorare in differenti modi, tramite articoli convenzionali, con l’acquisizione di interviste, facilitanto la discussione, attraverso note sul campo, con appunti didattici, con documenti strategici e di analisi, con la recensione di libri e di articoli ed altro ancora.

Sia attivisti che accademici si occupano della revisione dei contributi di ricerca ed altro materiale viene pubblicato in sintonia con le finalità della rivista. In genere il processo editoriale è mirato ad assistere gli autori nel trovare canali espressivi per le loro conoscenze che possano superare le distanze geografiche, sociali e politiche.

Nel nostro quinto numero -che verrà pubblicato a Maggio 2011- ci sarà spazio sia per articoli che riguardano i vari aspetti della comprensione dei movimenti sia una sezione tematica relativa a Repressione e Movimenti Sociali.

Repressione e Movimenti Sociali

La questione della repressione è importante tanto per gli studiosi dei movimenti che per gli attivisti. Da un punto di vista pratico, gli attivisti hanno bisogno di strategie per affrontare le forze repressive ed hanno bisogno di costruirle attraverso la condivisione delle proprie esperienze ed analisi. La questione della repressione è anche interessante dal punto di visto teoretico. Gli studiosi hanno infatti esplorato gli effetti contradditori della repressione sulla mobilitazione (talvolta la repressione anima forme maggiori di mobilitazione, altre volte reprime la protesta da dove questa arrivata, altre ancora la repressione ha successo nel stigmatizzare i manifestanti come target legittimo della forme repressive, mentre al contrario le forme repressive possono delegittimare lo Stato e favorire la legittimità dei movimenti, mentre infine affrontare le forme repressive collettivamente può rafforzare i legami fra gli attivisti ed i movimenti oppure al contrario condurre a forme di frammentazione e via di seguito).

Senza essere prescrittivi e per suggerire una riflessione critica, proponiamo le seguenti aree tematiche per possibili contributi:

  • Quali sono gli effetti della repressione sugli attivisti e sulle organizzazioni (effetti biografici, solidarietà/fiducia all’interno dei movimenti e dei gruppi, valutazione del rischio e della partecipatione)?
  • Quali sono gli effetti della repressione sui movimenti (nel corso del tempo, all’interno di specifici contesti locali o nazionali, transnazionali)?
  • Quali sono gli effetti della repressione sulla società civile? Che cosa succede in contesti come Haiti oppure in Sud Africa, quando la politica populista è nota per la sua repressività ma ai professionisti della società civile è permesso di operare liberamente?
  • Come riescono alcuni progetti e narrazioni – si pensi ‘alla guerra del terrore’ oppure ‘all’operazione Green Hunt’ in India, allo stato di paranoia dalla ‘terza forza’ in Sud Africa etc.- a ripercuotersi sulle strategie e sulle esperienze dei movimenti sociali?
  • In quale modo la presenza delle nuove tecnologie impatta sulla repressione e come affrontano i movimenti sociali tali cambiamenti?
  • In quale modo, in contesti sovranazionali, attori come le multinazionali ed ambiti istituzionali come l’Unione Europea, influenzano la repressione dei movimenti a livello nazionale?
  • Quali sono le connessioni fra le tattiche messe in campo dai movimenti sociali e le forme repressive? In particolare, quale è la connessione fra la repressione violenta di stato e le tattiche violente di movimento?

In quale modo i cambiamenti nelle forme della repressione vengono ad intersecarsi con i cambiamenti nei movimenti sociali in differenti regioni? Si tratta di un nuovo repertorio globale che sta emergendo come ‘politica per la protesta’, oppure un’ulteriore crescita di frammentazione può spiegare l’interazione fra forze repressive ed i movimenti sociali?

La deadline per la presentazione delle proposte per questo numero (volume 3 da pubblicarsi Maggio, 2011) è il giorno 01 Novembre 2010. Per ogni dettaglio su come presentare i materiali ad Interface, vi invitiamo a consultare le Linee Guida per gli Autori e a presentare i contributi all’editor regionale di riferimento.